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venerdì 31 ottobre 2008
MOU:"A MAGGIO I PARAGONI CON MANCINI"
Niente Adriano e Cruz con la Reggina. Mourinho ha deciso di applicare la linea dura, non convocando i due attaccanti. "La mia filosofia è che i giocatori devono saper adattarsi al modo di pensare dell'allenatore", ha detto l'interista. Sul brasiliano: "Non so se capirà. Sarebbe stato importante averlo con la Reggina, ma per me è più importante il rispetto dei professionisti e della società". Sul campionato: "A maggio i paragoni con Mancini".
Proprio il rapporto con Adriano è quello su cui l'allenatore portoghese ha speso più parole alla vigilia dell'anticipo di sabato. "Posso dire che se c'è qualcuno che si è dedicato a lui con il cuore come allenatore, ma anche come compagno di lavoro, sono stato io. Ma dopo arriva il momento in cui io sono il leader di un gruppo di 29 giocatori, un gruppo in cui ci sono regole e dove un allenatore non può avere un giocatore diverso che può permettersi di fare quello che gli altri non possono fare. Il mio affetto nei suoi confronti è lo stesso, non cambia, ma io devo difendere prima di tutto, come indica la mia storia di allenatore, prima il club, poi la squadra e alla fine noi, il gruppo", ha spiegato.
Il futuro è pieno di dubbi: "Ci sono cose che per me non è possibile accettare. La strada per ritornare è lunga, ma non impossibile".
Parlando del campionato, Mourinho gioca in difesa. "Se vogliamo fare paragoni, facciamoli a maggio. Lo scorso anno, al primo di novembre, l'Inter non aveva vinto la Supercoppa e aveva perso la prima partita di Champions League. Aveva 3, 4 o 5 punti in più in campionato rispetto ad ora. Non 20... Non è possibile fare paragoni, non è corretto. Ma se vogliamo farli, facciamoli...", ha dichiarato.
Secondo lo "Special One", lo scorso anno era tutto diverso: "Quanti punti avevano lo scorso anno Udinese e Napoli? Non si possono confrontare due campionati, sono situazioni completamente differenti. Quando il Milan era in difficoltà, io dicevo che era una grandissima squadra e che sarebbe arrivato alle vittorie. Se siamo fuori dalla Champions, se abbiamo perso la Supercoppa e siamo a 20 punti dalla vetta del campionato allora siamo in una situazione orribile: ma non è così. La nostra situazione è migliore di quella di tanti altri. Se poi mi chiedete se sono contento, dico di no. Non sono felice di essere dietro al Milan e di non aver segnato nelle ultime 2 partite".
L'attacco nerazzurro, però, è sterile. "Contro la Roma abbiamo fatto tre gol in dieci minuti, a Firenze abbiamo creato quattro grandissime opportunità e non abbiamo fatto gol contro un'ottima squadra. Una cosa è non segnare, un'altra è far fatica a costruire", ha concluso.
RANIERI:"LA ROMA NON E' IN CRISI"
"Non credo alla crisi della Roma, le gira male come girava male a noi, ma tornerà protagonista". Il tecnico della Juventus Claudio Ranieri non si fida dei giallorossi, avversari dei bianconeri sabato sera nell'anticipo di Serie A a Torino. "La Roma ha già fatto la ricostruzione che vogliamo fare anche noi. In questi tre anni Spalletti ha fatto un capolavoro". Juve fuori dal periodo buio? "Per noi sono le due di notte, non vediamo ancora la luce".
"Stiamo facendo bene e vogliamo continuare così per essere a marzo-aprile con il gruppo di quelle che se la giocano" prosegue il tecnico juventino. "Vogliamo stare lassù e finche non ci staremo sappiamo quello che dobbiamo fare. Giochiamo per migliorare la nostra classifica". In questo periodo i 'senatori' sono risultati determinanti: "Giocatori come Del Piero e Nedved sono importantissimi. Hanno dato una fetta importante della loro carriera per questa maglia e quando parlano lo fanno con un peso specifico importante. Mi piace quando parlano da leader, da capitani. Sono giocatori carismatici che devono sentirsi compartecipi della nostra ricostruzione, sono contenti di essere loro le fondamenta di questa nuova Juventus".
Tornando alla gara con la Roma, Ranieri chiude con una battuta. "Spalletti non è mai stato messo in discussione? Forse a Tuttosport non interessa la Roma".
CRACK TOTTI
Brutte notizie per la Roma. Francesco Totti non è stato convocato per la gara contro la Juve in programma sabato sera alle 20.30 come secondo anticipo della decima giornata. Il capitano della Roma resterà, infatti, fuori a causa dei problemi al tendine rotuleo del ginocchio destro, quello operato ad aprile. Totti ha cominciato allenandosi con la squadra per una ventina di minuti, poi ha abbandonato il campo.
Al posto del capitano, in attacco, dovrebbe essere impegnato il solo Vucinic. Lo spostamento del montegrino in prima linea, apre la caccia a chi lo sostituirà sulla corsia sinistra del terzetto di trequartisti. Potrebbe esserci l'inserimento di Riise in difesa-con il probabile spostamento di Tonetto in avanti-, oppure Baptista potrebbe essere rilanciato-ma si tratterebbe di un azzardo, visto che il brasiliano è al rientro dall'infortunio-. L'ipotesi più credibile, allora, sembra essere quella di rivedere titolare l'ex monegasco Menez che, dopo un discreto avvio di stagione, ha spesso scaldato la panchina.
SPALLETTI: "COSI' NON PUO' GIOCARE"
"E' inutile, si farebbe del male anche alla squadra: così non può giocare". Luciano Spalletti spiega e difende la scelta di non avere convocato Totti. "Stiamo facendo di tutto per cercare di recuperarlo bene. Ha provato ad accelerare ma gli fa male il ginocchio".
giovedì 30 ottobre 2008
MORATTI SI SCHIERA CON MOU
Due pareggi nelle ultime due partite senza nessun gol all'attivo, qualche polemica interna di troppo, il sorpasso subito dal Milan: quello dell'Inter non è un momento facile ma il presidente nerazzurro, Massimo Moratti, intervenuto ai nostri microfoni, difende a oltranza José Mourinho. In particolare, Moratti ha dichiarato di condividere la decisione del tecnico di non convocare Adriano e Cruz per la partita con la Fiorentina."Mourinho ha deciso di percorrere la strada dell'assoluta disciplina e penso che sia una buona scelta" ha dichiarato Moratti all'arrivo in Saras, "adesso vediamo se darà i risultati che tutti ci aspettiamo". Nemmeno il fatto che uno degli 'epurati' sia un fedelissimo come Cruz, quindi, ha creato qualche perplessità nella mente del numero uno nerazzurro. "Cruz è un giocatore come tutti gli altri" ha tagliato corto Moratti.
Di sicuro, però, il pareggio del Franchi è un ulteriore mezzo passo falso. Il numero uno dell'Inter, però, non si è detto particolarmente preoccupato: "Ho visto la partita con la Fiorentina e di sicuro non abbiamo fatto benissimo. Non stiamo attraversando un gran momento, ma non c'è motivo di preoccuparsi particolarmente" ha detto.
Sabato a Reggio Calabria, l'Inter sarà impegnata con una squadra che non può permettersi passi falsi e che in casa è particolarmente temibile. Il rischio di allontanarsi ulteriormente dalla vetta è dietro l'angolo: "Adesso non è importante essere primi, conterà alla fine - ha precisato Moratti -. Certo, l'Inter è una grande squadra ed è stata costruita come tale, quindi è anche arrivato il momento di dimostrarlo".
GALLIANI:"OGGI COMINCIAMO A TRATTARE PER BECKS"
HLTS SERIE A
BOLOGNA-JUVENTUS
MILAN-SIENA
NAPOLI-REGGINA
CATANIA-UDINESE
CHIEVO.LAZIO
TORINO-ATALANTA
LECCE-PALERMO
GENOA-CAGLIARI
mercoledì 29 ottobre 2008
CHI METTO IN CAMPO?ECCO LE FORMAZIONI!
BARCA-MILAN PER SANTACROCE
MOU AD ADRI:"CON ME HAI CHIUSO"
Ora si attende la risposta del brasiliano. Una risposta che l'Inter vorrà vedere ovviamente sul campo.
CLAMOROSO:MARADONA E' IL NUOVO CT DELL'ARGENTINA
L'Afa ha quindi deciso di accontentare il popolo argentino, che aveva chiesto a gran voce la nomina a ct del Pibe de Oro. Ormai da giorni, infatti, a Buenos Aires c'era un vero e proprio movimento popolare che spingeva Diego Armando Maradona verso la panchina della Seleccion. Lo stesso Grondona era stato accolto al ritorno del suo viaggio in Europa, da manifesti con su scritto "Diego a la Seleccion".
A sponsorizzare Maradona c'era anche Viktor Vekselberg, a capo dell'azienda Gulgong che ha versato 18 milioni di euro nelle casse dell'Afa per i diritti su 24 amichevoli (fino al 2011) dell'Argentina. Un contratto in cui l'impresa si fa carico anche di scegliere alberghi e centri d'allenamento oltre a una lista di 30 giocatori dalla quale ne dovranno essere convocati, di volta in volta, almeno sette. E proprio in quest'ottica, Vekselberg avrebbe suggerito a Grondona di puntare sull'ex Pibe de Oro il cui richiamo mediatico, in tempo di crisi, potrebbe fare le fortune della Seleccion.BILARDO CONFERMA: "NAZIONALE A MARADONA"Dopo Maradona, l'investitura è stata confermata anche da Bilardo: "Lavorerò con Diego Maradona, sarà lui il nuovo ct dell'Argentina". Bilardo, allenatore della nazionale albiceleste che, capitanata dall'ex fuoriclasse del Napoli, vinse i Mondiali del 1986, ha anche precisato che assistente di Maradona sarà l'ex centrocampista della Lazio, Sergio Troglio, "mentre io occuperò il ruolo di direttore generale". A questo punto manca solo la comunicazione ufficiale di Julio Grondona.
martedì 28 ottobre 2008
CONFERMATI DUE TURNI PER GILA: PRANDELLI NON CI STA
"Qualcuno ha confuso il nostro fair play con le furbate", ha concluso Prandelli che è anche tornato sull'episodio del primo gol contro il Palermo: "Gussoni (presidente Aia, ndr) ha fatto una dichiarazione importante dicendo che in quell'azione c'era rigore ed espulsione di Dellafiore. Cinque minuti prima c'era un altro rigore, ma non corro dietro alle polemiche".
LAZIO: RIDOTTE A 1 TURNO SQUALIFICHE FOGGIA E MAURILa corte di giustizia della Figc ha parzialmente accolto i reclami presentati dalla Lazio contro le squalifica per due giornate inflitte dal giudice sportivo a Pasquale Foggia e Stefano Mauri dopo Lazio-Napoli: per entrambi la sanzione è stata ridotta a una giornata di squalifica e all'ammenda di 10.000 euro.
"DINHO IN DISCOTECA? AVEVA IL PERMESSO FINO ALLE 5"
Insomma, l'allenatore del Milan, non pare assolutamente preoccupato dalle indiscrezioni sulla vita notturna di Ronaldinho. La stella brasiliana, secondo alcune voci, domenica si sarebbe intrattenuto fino notte fonda in una discoteca di Milano. "La domenica può fare quello che vuole, non sono il suo tutore", ha replicato Ancelotti.
Poi passando a parlare della gara contr il Siena mercoledì e quella contro il Napoli di domenica dice: "Abbiamo l'occasione di andare in testa alla classifica con queste due partite, ovviamente ci vuole un pareggio dell'Inter o a Firenze o a Reggio Calabria".
Tornando alla partita di Bergamo, il tecnico ha sottolineato che "le caratteristiche della squadra sono cambiate, c'è meno qualità a centrocampo ma più sostanza - ha detto riferendosi alle assenze di Pirlo e Seedorf - La squadra ora è più tosta che soft, siamo sia da bosco che da riviera". "Lo scudetto non è un'ossessione o un peso ma un obiettivo e anche uno stimolo - ha poi aggiunto Ancelotti - Lo dico perché penso che la squadra sia in grado di vincerlo".
ADRI E CRUZ,ECCO LE VITTIME DI MOURINHO
lunedì 27 ottobre 2008
OTTAVA DI A, LE PAGELLE DI PREMIUM LEAGUE
A centrocampo si vede qualche faccia nuova: oltre al solito noto Kakà, decisivo con il suo gol all'Atalanta (voto 10,5), in "classifica" entrano questa volta il cagliaritano Fini (voto 10) e il sampdoriano Delvecchio, il cui gol da 9,5 ha dato il là alla prima vittoria stagionale dei blucerchiati. La quarta piazza della mediana la conquista Simplicio, questa volta non in versione assist, ma in grande spolvero come finalizzatore. Gol e voto 10,5.
Infine la difesa, dove spicca, come al solito, il portierone di Walter Zenga, Bizzarri. L'estremo difensore del Catania fa il possibile per tenere in alto i siciliani anche a Siena, ferma in tutti i modi gli avversari, si arrende al solo Calaiò ma chiude la giornata con un otto tondo in pagella e con la soccer media di 7. Davanti a lui, il senese Del Grosso (7,5), il viola Comotto (7) e il rossoblu del Cagliari Agostini (6,5).
Questa, in sintesi, la Top 11:
(3-4-3): Bizzarri; Comotto, Del Grosso, Agostini; Fini, Delvecchio, Kakà, Simplicio; Mutu, Floro Flores, Di Natale
Dai migliori ai peggiori, dove, a sorpresa visto il secondo posto in classifica, c'è molto Milan. La giornata no di Bonera e Jankulovski è da 3,5 (4 - ammonizione). Quattro, ma solo per via dello sfortunato autogol, al laziale Siviglia (6 - 2 per l'autorete). Completa il reparto arretrato il povero romanista Doni, che prende 3 gol, ma ci mette del suo: soccer media 2,5.
A centrocampo c'è ben rappresentata tutta Italia: da Nord (Ambrosini 5 e Barone 4,5), al Centro (Mauri 4,5), al Sud (Fabiano 4,5). Infine l'attacco più spuntato della settimana: Esposito (Chievo) è da 3,5, Ronaldinho merita 4,5 e l'interista Adriano è da 5.
Questo il Flop 11:
(3-4-3): Doni; Bonera, Siviglia, Jankulovski; Barone, Ambrosini, Mauri, Fabiano; Ronaldinho, Adriano, Esposito.
sabato 25 ottobre 2008
AMAURI REGALA ALLA JUVE IL DERBY DELLA MOLE
JUVENTUS-TORINO
INSTANCABILE MOU:"NON SONO IL PAPA' DI ADRI.SONO FELICE PER BECKHAM"
Un Mourinho come sempre a tutto campo nella conferenza pre-Genoa: da Adriano ("Non è vero che lo controllo, se lo chiamo al telefonino non è per questo"), a Vieira, con tanto di stilettata alla Federazione francese ("Ogni volta noi rimettiamo in sesto Vieira, Patrick va a giocare in nazionale e torna sempre con qualche problema") per finire al Milan e a Beckham: "Se viene a Milano per me è un vero piacere: è molto educato e tranquillo".
Mourinho si fa polemico quando deve parlare delle condizioni di Vieira. Nel mirino lo staff tecnico e medico della Nazionale francese. "Ogni volta noi rimettiamo in sesto Vieira, Patrick va a giocare in nazionale e torna sempre con qualche problema, non so perché ma è così- ha proseguito - Quello che mi succede adesso con Vieira, mi è successo anche al Chelsea, avevo un giocatore francese e succedeva la stessa cosa. Adesso la Francia avrà un'amichevole, ma il prossimo impegno ufficiale è nel 2009, spero non lo chiamino, ma vedrai che lo convocheranno, sono pronto a scommetterci".
Beckham a Milano? Mou dice che sarebbe contento ma non vuole entrare nella polemica a distanza tra Moratti e Galliani: "Non è un problema mio se questa scelta andrà bene per lui o se Carlo sarà contento o no. Io penso al Milan solo due volte all'anno o magari tre o quattro se giochiamo contro in Coppa Italia". Sul prolungamento di contratto a Ibrahimovic fino a 2013 con adeguamento dello stipendio: "Sono cose che non mi competono".
Nessun anticipazione sulla formazione che affronterà il Genoa ("Mi sto italianizzando"). Venti i convocati: nella lista c'è ancheMaxwell, che torna dopo l'infortunio.
venerdì 24 ottobre 2008
PALINSESTO DEL WEEK END
SAB H 23.30 HLTS ANTICIPI SERIE A
DOM H 15 da definire
DOM H 19 HLTS SERIE A
IL GRIFONE SU OWEN
Un'occasione in più per il Genoa, che potrebbe rinforzare il proprio parco offensivo, affiancando Owen a Diego Milito per quella che sarebbe una coppia da sogno.
Molto dipenderà da come andranno le trattative tra l'ex nazionale inglese e i Magpies. Anche perché di mezzo c'è un ingaggio da capogiro, qualcosa da oltre venti milioni di euro in tre anni. Ed è forse questo l'unico vero ostacolo per i rossoblu.
Potrebbe, tuttavia, esserci da battere anche la concorrenza "interna" dell'Inter, che poco tempo fa aveva fatto un sondaggio per portare a Milano proprio lo stesso Owen, a dimostrazione della grande considerazione di cui gode ancora un giocatore mai completamente affermatosi.
BALOTELLI A GENNAIO VUOLE ANDARE IN PRESTITO
RANIERI:"VOGLIAMO IL DERBY"
"Il Torino ha avuto più tempo per riposarsi e per caricarsi mentalmente, noi martedì abbiamo speso tantissimo sotto l'aspetto nervoso e fisico, ma è anche vero che la vittoria con il Real ci ha dato una carica importante". Queste le parole di Claudio Ranieri alla vigilia del derby di sabato sera contro il Torino di De Biasi. Ranieri ha anche annunciato l'assenza di Camoranesi, non ancora recuperato.
"Il derby è una partita particolare, conta quello che hai dentro e quello che hai da offrire - ha spiegato il tecnico della Juventus -. Mi aspetto il solito Torino, come quello dell'anno scorso, mentre per quanto riguarda la Juve per la formazione deciderò sabato mattina. La perplessità è in mezzo al campo, devo capire se mettere un ragazzo di 19 anni come Ekdal, al debutto quasi assoluto in una gara particolare come il derby, oppure snaturare un giocatore come Nedved".
JUVENTUS-TORINO H 20.30 (live) radiocronaca
H 23.30 SINTESI
giovedì 23 ottobre 2008
MANCIO, ADESSO FULHAM
Mancini si trova da alcuni giorni a Londra, ufficialmente per assistere alla sfida tra i giallorossi di Spalletti ed il Chelsea ma, in gran segreto, l'ex allenatore dell'Inter sta cercando una sistemazione nel campionato inglese. La conferma arriva anche dalla presenza del procuratore Giorgio de Giorgis allo stadio nel corso dell'incontro tra Mancini e Mohamed Al Fayed. L'egiziano, che già conosceva il tecnico di Jesi, non è del tutto soddisfatto del rendimento di Roy Hodgson sulla panchina del Fulham e sta pensando ad un sostituto. Mancini è disponibile ma valuta anche altre offerte, soprattutto quella del Manchester City che potrebbe presto lasciare a casa un deludente Mark Hughes. Sembra invece tramontata l'ipotesi Juventus, come ha confermato De Giorgis nei giorni scorsi: "Non c'è niente di vero. La dirigenza della Juve è estremamente corretta nei rapporti e credo che andranno avanti con l'allenatore che hanno".
JT STENDE LA ROMA,ADESSO SI COMPLICA TUTTO
Quella del primo tempo è una bella Roma, per nulla frenata dagli ultimi risultati negativi. Di fronte al carrarmato Chelsea, la squadra di Spalletti è molto attenta in fase difensiva, con Panucci e Mexes veri baluardi e con i centrocampisti che fanno un grande lavoro di ripiegamento, ma per nulla rinunciataria e anzi subito pronta a ripartire in contropiede. Capitan Totti è l'ispiratore: al 21' è protagonista di un ottimo scambio in velocità con Vucinic, anticipato da Cech, al 36' 'innesca' Brighi, con Terry che salva provvidenzialmente in angolo. Il Chelsea attacca sulle fasce ma i giallorossi non corrono grossi pericoli, a parte uno spunto di Kalou sulla destra e diagonale sul primo palo con Doni che blocca. La più grande occasione dei blues arriva su punizione al 23', con Lampard che colpisce l'incrocio dei pali.
Nella ripresa il Chelsea aumenta l'intensità di gioco e la Roma soffre. Con l'ingresso di Belletti al posto di Malouda, la manovra dei padroni di casa è più vivace. Non bastasse, Spalletti perde anche Aquilani per un problema muscolare alla coscia sinistra, al suo posto Perrotta. Al 61' Doni salva il risultato con un grande intervento su colpo di testa di Kalou su punizione battuta dalla destra. Qualche minuto dopo ancora un rischio per i giallorossi, con una conclusione di Mikel deviata da Anelka che per poco non sorprende il portiere brasiliano. Il Chelsea continua a premere e in uno dei rari momenti di disattenzione della Roma trova il gol con capitan Terry. Doni evita il secondo gol deviando in angolo una punizione di Lampard. Finisce 1-0. Nel girone il Chelsea sale a quota 7 punti, la Roma resta a 3.
CHELSEA-ROMA 1-0
ADRI E L'INTER VA,1-0 ALL'ANORTHOSIS
INTER-ANORTHOSIS
mercoledì 22 ottobre 2008
HEERENVEEN-MILAN IN ESCLUSIVA SU TV CALCIO!
IBRA CERCA IL SORPASSO PER IL PALLONE D'ORO
Non molla più una partita, campionato o Champions che sia, Roma o Anorthosis, come non facesse alcuna differenza. Ibra continua il suo privatissimo tour de force e lo fa con la certezza di poter ancora inseguire l'obiettivo Pallone d'Oro, apparentemente lontano ma ancora non irraggiungibile. Di qui la voglia dello svedese di esserci anche contro i ciprioti e cercare, attraverso i gol, luci buone per il premio di miglior giocatore.E la cosa, per dirla come in realtà è, ha una logica pazzesca. Perché il cerchio si stringe - mentre stringe il tempo - e qualche rivale eccellente perde colpi surclassato dai colpi di tacco di Ibracadabra. La lista dei pretendenti "seri" - perché alcuni nomi servono al solito a far mucchio - è più o meno questa: Cristiano Ronaldo, superfavorito, Messi, prima alternativa, gli spagnoli campioni d'Europa capitanati da Casillas e Fernando Torres e nada otro, o quasi. Che, nel caso specifico, sta per Ibrahimovic, il giocatore cioè che negli ultimi mesi ha fatto vedere le cose più belle.
E qui vale la pena aprire una parentesi. Il Pallone d'Oro, numeri da circo a parte, normalmente viene assegnato al giocatore che ha trascinato, con gol e altre leccornie, la propria squadra al successo in qualche competizione importante: Champions League, Mondiali (quando ci sono), Europei o Olimpiadi. Ibra ha fatto scena muta ovunque ma Cristiano Ronaldo, per parlare del favorito, è dalla finale di Champions dello scorso maggio che non dà segnali di vita o quasi. Ha scialacquato parte del suo vantaggio, fino a qualche mese fa enorme, litigando con il Manchester per il fallito tentativo di accasarsi a Madrid e, complice anche l'infortunio, non ha cominciato la stagione di Premier nel migliore dei modi.
Gli spagnoli, che hanno dominato gli Europei, hanno impressionato più come squadra che a livello individuale. In più, e la scelta non pare politicamente delle più azzeccate, spingono Casillas. Che, sia chiaro, bravo è bravo, ma se non ha vinto Buffon dopo i Mondiali... Resta Messi, e qui le cose si fanno serissime. Intanto perché piace a tanti, da Kakà a Maradona alla maggioranza dei tecnici europei. E poi perché l'oro olimpico potrebbe avere quest'anno incredibilmente il suo peso. Non basta: tornato dalle fatiche cinesi, Messi non ha smesso nemmeno per un attimo di entusiasmare anche con il Barcellona. E non smetterà, a naso, nemmeno nei prossimi mesi.
Ecco quindi spuntare Ibra, ancora lontano dal traguardo, certo, ma tecnicamente unica alternativa all'altezza. Specie con Mourinho l'Inter attira su di sè le attenzioni di tutto il mondo. La seguono di più, la osservano con attenzione da Portogallo e Inghilterra e per "spiare" dal buco della serratura del calcio estero lo Special One si scontrano inevitabilmente in quello che davvero è speciale: Ibra, appunto. Che non perde un colpo, non si lascia scappare una partita e mette in mostra tutto il suo repertorio: destro e sinistro, rasoterra o pallonetto, di testa o di tacco. Ibra show, braccia aperte, faccia da schiaffi e prenotazione già in tasca per il Pallone d'Oro. Oggi o domani, è solo una questione di dettagli.
BECKS SARA' ROSSONERO PER 4 MESI
David Beckham al Milan: un grande gol del Diavolo ispirato da un suo vecchio, caro amico, Fabio Capello. E' stato infatti l'attuale c.t. dell'Inghilterra a incoraggiare Adriano Galliani nel portare a termine la clamorosa operazione che vestirà di rosso e nero lo "Spice Boy". Capello ha rassicurato l'a.d. sulle qualità professionali e sull'integrità di Becks: "Se si allena bene -avrebbe detto "Don Fabio"- è ancora un giocatore di alto livello".
"Non compriamo figurine", gli ha fatto eco tra il serio e il faceto Adriano Galliani annunciando l'arrivo del campione d'Oltremanica. E' chiaro che Capello, in qualche modo, ha anche tirato l'acqua al suo mulino. La gestione di Beckham è stato per il tecnico di Pieris tra i principali nodi dei primi mesi di gestione della Nazionale dei Tre Leoni e la remora principale è sempre stata a proposito delle reali condizioni fisiche del giocatore, ormai disabituato a preparazione, abitudini e ritmi del calcio europeo. Un Becks nelle grinfie del Milan Lab e più regolarmente in campo in Serie A o in Coppa Uefa non può che fare comodo a Capello, che, se chiamerà Beckham in occasione dell'amichevole di febbraio con la Spagna, metterà su un piatto d'argento allo Spice Boy la possibilità di eguagliare il record di presenze in Nazionale detenuto da una leggenda del pallone d'Oltremanica, Bobby Moore. Capello, certamente, ha offerto gli stessi consigli nell'altra direzione, raccomandando a Beckham (semmai ce ne fosse bisogno) le qualità del Milan, di Milano e di Milanello.
Insomma, una sorta di "do ut des" tra il Milan e il suo vecchio tecnico: ridatemi un giocatore in piena efficienza e voi vi ritroverete con un campione in più. Le condizioni per un affare da ricordare ci sono tutte.
lunedì 20 ottobre 2008
THE CHAMPIONS LEAGUE ON TV CALCIO
TONI AVVISA FIRENZE:"SE SEGNO ESULTO"
"Credo che un'esultanza contenuta sia la cosa migliore". E' l'opinione dell'attaccante del Bayern Monaco, Luca Toni che martedì sera incontrerà la sua ex squadra in Champions: la Fiorentina. Un incontro con il passato ma anche la possibilità di segnare il primo gol in una gara di Champions League. "Non credo che esultare significhi mancare di rispetto all'avversario - spiega il centravanti -. A Firenze ho passato due anni fantastici".
Con la maglia viola l'attaccante del Bayern ha battuto tutti i record ma ora Toni veste un'altra maglia ed è giusto che l'attaccante la onori allo stesso modo di quella della Fiorentina. "Sono stati due anni fantastici - racconta Toni a Uefa.com - ho segnato anche 31 gol. Porterò sempre con me l'esperienza in maglia viola, con la squadra ci siamo tolti delle belle soddisfazioni".
Oltre ai suoi vecchi compagni di squadra, Toni incontrerà anche i suoi vecchi tifosi: "Ci sono tante persone che mi vogliono tanto bene a Firenze - spiega il giocatore -, però sarò un avversario e a dire il vero sono curioso anch'io di vedere come mi accoglieranno". I tifosi intanto hanno imparato ad apprezzare anche uno dei suoi successori, Alberto Gilardino. "Con Gila ho un bellissimo rapporto, lo conosco da tanti anni e siamo amici - racconta Toni -. Sono contento che la Fiorentina abbia puntato su di lui perchè sicuramente è un bomber, penso che a Firenze abbiano fatto la scelta giusta".
Infine un commento sulla Champions e sulle possibilità del Bayern Monaco di vincere la competizione. "Giocando in Champions trovi le squadre più forti, era una competizione che mi mancava e quindi sono molto contento di poterla giocare - conclude il centrvanti italiano - . Non siamo certamente tra i favoriti per la vittoria finale, però dobbiamo passare sicuramente la fase a gironi. Dopo, le partite diventano secche e quindi saranno importantissimi anche gli episodi. Poi tutto quello che verrà, noi lo prenderemo".
IBRA,ROMA E' TUA!
L'Inter che ha visto all'Olimpico contro la Roma gli è piaciuta molto: "L'Inter più bella di Mourinho - ha dichiarato il numero uno nerazzurro il giorno dopo la netta affermazione in casa giallorossa - E' molto bello veder realizzati determinati sforzi, è bello per Mourinho e come risultato è bello anche per noi. La squadra mi ha dato l'impressione che avesse una certa facilità nel trovarsi. Poi sono venuti i gol e questi facilitano tutto il resto. E' un miglioramento che mi aspettavo, ma il campionato e' lunghissimo e poi c'e' la Champions...".
Moratti però non vuole sentir parlare di una Roma in disarmo: "Credo che le loro difficoltà siano dovute anche al gioco dell'Inter, perché il primo tempo hanno retto bene. Comunque la Roma c'è e torneranno a essere fortissimi".
ROMA-INTER 0-4
domenica 19 ottobre 2008
HLTS 7^GIORNATA
BOLOGNA-LAZIO
CATANIA-PALERMO
CHIEVO-ATALANTA
A breve saranno aggiunte le sintesi delle altre gare.
RISORGE IL MILAN,LAZIO CHE CADUTA!
Un po' di corsa unita alla necessaria dose di talento e tecnica: ingredienti che ilMilan dei senza-Kakà cercava annaspando nel primo tempo e che una volta ritrovati, nella ripresa, sono bastati per piegare la Sampdoria così coriacea, così spuntata, così sfortunata. Nei primi 45 minuti,la Mazzarri-band ha seguito la strada già tracciata nel recente passato dalGenoa e dal Cagliari: squadra corta, grande dinamismo e il babau Milan, blando e compassato come nelle peggiori occasioni, è messo a cuccia. Peccato solo, per i blucerchiati, che negli ultimi 20 metri manchi l'uomo capace di concretizzare le genialate diCassano e l'ammirevole lavoro di tutti i suoi gregarioni di centrocampo: sul taccuino del primo tempo, diverse chances per i doriani (nota di merito per una rovesciata di Delvecchio) e solo una (Jankulovski spreca un assist di Ronaldinho) per il Milan.
Ancelotti, però, non sonnecchia come i suoi uomini. Paradossalmente, tra le mura degli spogliatoi, fa fuori uno dei pochi che muove velocemente quanto male le gambette, ovvero Pato. Ma fa bene: il brasilianino non azzecca un movimento che è uno, gioca addosso a Borriello, non conclude. Al suo posto, ecco la solita, preziosa medicina chiamata Kakà. Sarà un caso (non lo è, ovviamente), il Milan ritrova ritmo, posizioni, quel tasso di imprevedibilità necessario a scardinare il fortino Sampdoria. La dea bendata e l'eccessiva fiscalità dell'arbitro Damato aiutano il Diavolo (fallo di mano molto ravvicinato diLucchini su tiro di Borriello: rigore ed espulsione) a trovare il fatidico gol. Lo segna Ronaldinho e da lì in poi è un'altra partita, di quelle che piacciono al Milan che piace: Dinho sigla la sua prima doppietta italiana su assist di Kakà, piovono altre occasioni (per poco non segna persino Emerson), la Samp non riesce più a pungere, ma solo a piangere. La classifica, a differenza di quella rossonera, volge al peggio.
Sconfitta fragorosa della Lazio in quel di Bologna:3-1 in favore dei felsinei.Unica nota positiva la rete al rientro di Tommaso Rocchi.Vincono Catania,Genoa e Cagliari;fermate Atalanta e Udinese rispettivamente dal Chievo e dal Lecce.
sabato 18 ottobre 2008
MAGICO NAPOLI,JUVE IN CRISI NERA
Il primo tempo è combattuto, il ritmo di gara è alto e con continui capovolgimenti di fronte. In pratica però nessuna emozione. Il Napoli tiene il pallino del gioco, è propositivo e aggressivo sui portatori di palla della Juventus. I traversoni di Maggio dalla destra sono una minaccia perché Hamsik è sempre lì, pronto a inserirsi. Lavezzi è un po' in ombra. Dal canto loro i bianconeri si rendono pericolosi quando riescono a salire con i giocatori di fascia, in particolare quella destra. Al 7' un inserimento di Salihamidzic fa scaturire un'azione che porta alla deviazione di Amauri, Iezzo si supera e manda in angolo; in un paio di occasioni Del Piero crossa per Nedved, una volta è mira sbagliata e l'altra ci mette una pezza Santacroce. Il capitano bianconero ci prova anche direttamente su punizione dai 30 metri, Iezzo alza sulla traversa e manda in angolo.
Nella ripresa arrivano i gol. Al 61' la Juventus passa in vantaggio: cross dalla destra di Poulsen e splendida deviazione in rete del solito Amauri, che anticipa Cannavaro e batte Iezzo di destro. Nell'occasione il difensore azzurro si fa male ed è costretto a uscire. Passano tre minuti e il Napoli trova il pareggio con Hamsik, che su cross dalla destra del 'Pocho' stacca di testa e supera Manninger. A questo punto la gara si fa confusa: Ranieri fa uscire Del Piero e manda in campo De Ceglie (!) con Nedved che di fatto va a fare la seconda punta. Il Napoli però ci crede e trova il gol della vittoria con Lavezzi, che all'80' approfitta di un rinvio errato di Knezevic e batte Manninger. Ranieri fa entrare Giovinco ma non cambia più nulla. Il Napoli è momentaneamente in testa alla classifica, la Juve sprofonda.
FIORENTINA-REGGINA
NAPOLI-JUVENTUS
venerdì 17 ottobre 2008
ARBITRI: RIZZOLI PER ROMA-INTER
E' Nicola Rizzoli l'arbitro di Roma-Inter, posticipo domenicale della settima giornata di Serie A. Massimiliano Saccani dirigerà invece Napoli-Juventus(sabato sera alle 20:30). Milan-Sampdoria sarà arbitrata da Antonio Damato. Ecco le altre designazioni: Fiorentina-Reggina (sabato alle 18): Orsato;Bologna-Lazio: Tagliavento; Catania-Palermo: Rocchi; Chievo-Atalanta:Valeri; Genoa-Siena: Ayroldi; Lecce-Udinese: Gervasoni; Torino-Cagliari:Banti.
BECKHAM ALTRA STELLA ROSSONERA
L'anno scorso, si ricorderà, fu l'Arsenal di Wenger a offrire ospitalità all'esterno inglese. I "Gunners" furono molto attenti, per volere del loro manager, a confinare la cosa al campo di allenamento, a ridurre al minimo sindacale l'effetto mediatico della prestigiosa "ospitata". L'esatto contrario, si può supporre, di quanto farebbe il Milan se il progetto diventasse realtà. Da sempre molto attento alla comunicazione e al fatturato, il club di Via Turati studierebbe iniziative sul terreno di gioco e fuori legate a una contingenza che ha del magico: Becks, Ronaldinho e Kakà insieme in rossonero, una miniera d'oro per l'immagine e le casse del club. All'utile (inteso come bilancio del Diavolo) si unirebbe il dilettevole dei tifosi, non solo rossoneri.
In attesa di sviluppi, quello che è certo è che Beckham cerca una "casa" per lavorare in vista della ripresa della stagione statunitense (prevista in aprile), ma soprattutto in chiave Nazionale. Le sue azioni alla Borsa di Capello sono in discesa e la prossima tornata di gare di qualificazione mondiale, prevista per fine marzo, lo deve trovare pronto. E chissà che Don Fabio, sentendo ancora profumo di Milanello, non lo riaccolga nel gruppo degli eletti.
giovedì 16 ottobre 2008
YAYA TOURE,E' GIA JUVE-ARSENAL
I Gunners sono da tempo sulle tracce del centrocampista blaugrana: già nella scorsa estate il club inglese aveva provato invano a portare il giocatore a Londra. Secondo il "Daily Mirror" il tecnico Wenger ed il fratello Kolo (in forza all'Arsenal) stanno cercando di convincere Tourè a vestire la maglia dell'Arsenal.
I soli 229 minuti giocati in campionato contro le 38 presenze della scorsa stagione avrebbero spinto il giocatore a chiedere la cessione. "Yaya non ha problemi con il Barcellona - afferma il procuratore Dimitri Selluk -. Il suo unico desiderio, però, è quello di giocare con continuità e perciò vuole sapere se rientra ancora nei piani della società".
BALOTELLI,2 GOL PER TORNARE TITOLARE
Lo "Special One", però, difficilmente si farà condizionare dai due gol, dalle prodezze, dal peso che ancora una volta Balotelli ha dimostrato di avere in campo a dispetto dei suoi 18 anni e spiccioli. Mourinho (e con tutta probabilità lo stesso Ibrahimovic, che vuole dire la sua sul partner preferito) propende per continuare l'investimento sull'Imperatore, fresco di gol con la maglia del Brasile. L'operazione-recupero del bomber verdeoro sta riuscendo, interromperla proprio in occasione di un match importante anche dal punto di vista morale come quello dell'Olimpico non sembra tempistico.
Il futuro immediato di SuperMario, dunque, si chiama ancora panchina, quello più lontano, invece, potrebbe chiamarsi Chelsea. I Blues, secondo il Daily Mirror, sono pronti, stanno seguendo lo svolgersi degli eventi. Sanno che il ragazzo non è ancora visto dal loro ex-guru portoghese, sanno che nel fresco accordo contrattuale con l'Inter non sono state messe nero su bianco cifre da capogiro: con Moratti e i suoi collaboratori molto attivi sul mercato degli attaccanti (i nomi si sanno: Aguero e Tevez) e quindi con nuovi, durissimi concorrenti all'orizzonte, Balotelli potrebbe davvero fare scattare il suo mortifero contropiede. Stavolta, nei confronti dell'Inter.
A ROMA CONFERMA DEL 4-4-2
Oltre alla "grana" Balotelli, Mourinho a ha che fare anche con qualche dubbio tattico. A Roma la possibilità più accreditata è quella di una conferma del 4-4-2 già visto col Bologna con gli esterni Quaresma e Mancini schierati sulla linea dei centrocampisti centrali, che dovrebbero essere Stankovic e Cambiasso. Il condizionale vale soprattutto per l'argentino, il cui ritardato rientro in Italia e il notevole impiego conosciuto negli ultimi tempi potrebbe convincere il mister a lanciare dal 1' Muntari. Fuori gioco, come noto, Vieira. In difesa, la disastrosa craniata di Burdisso e il lungo stop di Rivas spingono alla soluzione obbligata: in mezzo torna la coppia Cordoba-Materazzi.
mercoledì 15 ottobre 2008
ITALIA IN CAMPO COL TRIDENTE PER TORNARE A VINCERE
Una vittoria per staccare le avversarie del Gruppo 8 delle qualificazioni mondiali, una vittoria per rendere più dolce il pareggio di Sofia con la Bulgaria, una vittoria (ma basterebbe anche un pareggio) per eguagliare il record di imbattibilità di un mito come Vittorio Pozzo: Marcello Lippi e l'Italia, in campo questa sera contro il Montenegro (ore 20:50), non possono fallire. Gli azzurri e il tecnico campione del mondo vogliono fare festa.
L'ultima sconfitta di Marcello Lippi in Nazionale risale a quattro anni fa: 1-0 in trasferta contro la Slovenia. Da allora è cominciata una cavalcata vincente che ha avuto in Berlino, il 9 luglio 2006, il culmine più alto. L'obiettivo, quasi inutile ricordarlo, è essere in campo il prossimo 11 luglio 2010 per la finale dei mondiali a Johannesburg in Sudafrica.
Ora, però, c'è da superare quanto prima il girone di qualificazione. Questa sera a Lecce c'è da battere il Montenegro della coppia Vucinic-Jovetic. Vincere (come ammesso dallo stesso Lippi in conferenza stampa) consentirebbe di rivalutare anche lo scialbo pareggio di Sofia con la Bulgaria. Al ct azzurro, però, basterebbe anche un pareggio per eguagliare il record di imbattibilità di Pozzo: 30 partite senza sconfitta. Come loro Sebes (Ungheria), Zagallo (Brasile) e Jaquet (Francia). Una in meno di Clemente (Spagna) e Basile (Argentina).
2 MISSIONI PER PORTARE EL KUN ALL'INTER
L'Atletico lo ha blindato, ma lasocietà spagnola potrebbe essere troppo limitativa per una stella come lui. Ed è per questo che lo stesso giocatore avrebbe la possibilità di forzare la mano per liberarsi. A favore dell'Inter gioca il fatto che Aguero è legato alla figlia del Pibe de Oro. Il quale lavora, seppure non ufficialmente, per Moratti.
martedì 14 ottobre 2008
MOU HA SCELTO:ARRIVA RADOI
"Voglio portarti all'Inter, ma devi continuare a giocare bene e sopratttutto non devi avere problemi fisici". Eccolo il retroscena, il senso del dialogo intercorso sabato sera a Costanza fra Josè Mourinho e Mirel Radoi, in occasione di Romania-Francia. Il difensore, capitano della Steaua, è un obiettivo dichiarato del portoghese. Costa 11-13 milioni di euro. E Mou in persona ha voluto gettare le basi della trattativa.
Era stato il presidente della Steaua, Gigi Becali, a svelare le trame: "Radoi andrà all'Inter a gennaio, o al massimo la prossima estate". E il blitz di Mourinho in Romania ha suscitato inevitabilmente scalpore. Fondamentale sembra la tenuta fisica del giocatore, in passato già soggetto ad alcuni infortuni.
Il tecnico di Setubal lo ha detto chiaro, riconoscendo però a Radoi grandi qualità, fra le quali quella di saper giocare in più posizioni.Così l'incontro avvenuto in un grande albergo rafforza quanto sostenuto da più voci in Romania. Radoi è sempre più vicino all'Inter, tanto da far sussurrare al suo procuratore, Giovanni Becali, che il difensore potrebbe firmare un contratto di 4-5 anni, per una cifra vicina ai 3 milioni a stagione.
BENITEZ SARA' IL SOSTITUTO DI RANIERI,PAROLA DEL MIRROR
La settimana scorsa era stato il Sun ad accostare il nome di Benitez alla panchina della Juventus, ma lo stesso tecnico spagnolo aveva smentito: "Ho sempre detto che voglio rimanere qui per molti anni e non ho cambiato idea". Secondo il Mirror la società bianconera avrebbe pensato anche ad altre due impossibili più che improbabili soluzioni: l'ex Inter Roberto Mancini e Alex Del Piero nelle vesti di allenatore-giocatore.
La rosa dei possibili successori di Ranieri sarebbe stata ridotta a tre con Benitez in netto vantaggio su Rijkaard e Donadoni, ma se la situazione dovesse precipitare sarebbe Ciro Ferrara a fare il traghettatore fino alla prossima stagione in attesa di uno dei tre prescelti.
ITALIA:IN CAMPO DE ROSSI E LA NEW ENTRY ROSSI
"Sono tutti recuperabili siè trattato solo di precauzione. De Rossi può giocare. Rossi l'abbiamo già scoperto sabato, ma domani, dall'inizio o nella seconda parte, è molto probabile che lo riscopriate". Marcello Lippi spiazza tutti e al contrario di quanto visto nell'allenamento della mattina il ct azzurro fa sapere che sia il centrocampista della Roma sia l'attaccante del Villarreal potranno essere regolarmente in campo.
"Faremo una bella partita. L'Italia è una squadra che ottiene la vittoria se la vuole fortemente. Magari soffre, ma vince se lo vuole fortemente", ha specificato il ct. "Bisogna fare qualcosa in più in fase offensiva rispetto al pareggio contro la Bulgaria. Ci sarà più intraprendenza, avremo la spinta del pubblico. Servià una bella partita e sono convinto che la faremo".
"I nostri avversari hanno tanto entusiasmo, affrontiamo la rappresentativa di una federazione nata da poco. il Montenegro ha molta competenza, anche a livello dirigenziale. Ha elementi di qualità in campo, merita rispetto assoluto".
lunedì 13 ottobre 2008
POKER DEL BRASILE
SEI "ITALIANI" - Sono sei i giocatori del campionato italiano che Dunga manda in campo: oltre a Kakà (rimpiazzato al 70' da Alex) e Adriano ci sono anche gli interisti Julio Cesar (autore di almeno quattro parate decisive), Maicon (sottotono rispetto alle ultime gare giocate con l'Inter) e Mancini (in campo negli ultimi 12'), e il romanista Juan, che ha giocato solo nel primo tempo.
MAGIA KAKA'- Il portiere nerazzurro è subito protagonista, sventando già al 4' una pericolosa incursione di Arango. "Gol sbagliato, gol subito" vale anche in Sud America, e così appena 120 secondi dopo il Venezuela si ritrova sotto. La rete porta la firma di Kakà, tornato in Nazionale in un match di qualificazione mondiale dopo quasi un anno di assenza: il pallone d'oro fa tutto da solo, entrando in area e fulminando Vega con un potentissimo destro sul primo palo. Il milanista festeggia andando ad abbracciare Dunga, tanto per far capire che gli screzi dei mesi passati sono solo un ricordo. Il Brasile comunque attacca, e al 10' raddoppia con una perla di Robinho, che trafigge Vega dai trenta metri.
IMPERATORE - Sui primi venti minuti magici del Brasile mette la firma anche Adriano, autore del 3-0 al 19': Kakà dà il via all'azione pescando in area di rigore Elano, bravo a controllare il pallone e a servirlo in mezzo dove il nerazzurro è in agguato. Per l'Imperatore è un gioco da ragazzi battere Vega e lanciare il Brasile verso la quarta vittoria nel gironcino sudamericano. Il Venezuela però non si dà già per battuto e torna a farsi vivo dalle parti di Julio Cesar, costretto ad un'altra grande parata per sventare una punizione bomba dalla distanza. Prima del riposo Adriano si becca un giallo per un fallo a centrocampo, poi si riscatta impegnando Vega dalla distanza.
MIRACOLI - Nella ripresa Dunga lascia in panchina il romanista Juan, mandando in campo Thiago Silva, nel mirino dell'Inter. Kakà ricomincia regalando una splendida azione personale già dopo 5', anche se stavolta Chacon riesce a fermarlo prima del tiro. Ma poco dopo è Julio Cesar a salire in cattedra: il portiere dell'Inter prima respinge corto l'inzuccata di Maldonado, poi compie un vero miracolo impedendo alla ribattuta di finire in rete.
POKER - Il Brasile si riporta subito in attacco spinto dalle invenzioni di Kakà, che al 57' si sbarazza di due difensori, presentandosi solo davanti a Vega ma facendosi respingere il tiro. Le due squadre si rispondono colpo su colpo, ma quando sono i padroni di casa ad attaccare trovano sulla loro strada Julio Cesar, che al 61' nega ancora una volta la rete a Maldonado. Il gol lo segna ancora il Brasile, con Robinho che al 67' festeggia la doppietta personale grazie a un precisissimo lancio di Kleber. Poco dopo Dunga regala la standing ovation a Kakà, sostituendolo con Alex. Al 78' è il turno di Mancini, che porta a quattro il numero di interisti contemporaneamente in campo. Nel finale Adriano cerca ancora gloria con un sinistro dall'altezza del dischetto, ma Vega è bravo a negargli la doppietta.
domenica 12 ottobre 2008
GLI AZZURRI E LE ROSSE...
di M.Lestingi
Si è appena concluso un week-end spettacolare e imprevedibile sia nel calcio che in formula uno. I primi spunti e riflessioni saranno rivolte alla sfera calcistica.E' stato un sabato sicuramente non brillante,ma che mi sento di definire anonimo per le nostre due nazionali.I nostri giovani contro l'Isreale hanno costruito tanto e raccolto poco:in evidenza segnali di nervosismo e una sterilità del reparto offensivo che rischia di diventare un problema serio. Per la gara di ritorno Casiraghi dovrà pensare a qualcosa di diverso.Meno problematica la situazione della nazionale maggiore.Non ha brillato sul piano del gioco e non ha costruito molto,ma sua discolpa ha incontrato un avversario che ha fatto della tattica difensiva la sua filosofia .Bocciato il centrocampo:l'assenza di Pirlo si fa sentire e nè Montolivo nè De Rossi riescono a sostituire le geniali giocate del fantasista rossonero. Sulla lista dei bocciati vi è anche Di Natale:troppo spento e previdibile,non è mai stato una minaccia per i bulgari.Apro una parentesi purtroppo anche sui nostri "tifosi".E' stato vergognoso quello che è accaduto ieri a Sofia prima e durante la partita,ma mi rendo conto con rammarico che diventa sempre più forte e indissolubile il legame tra calcio e politica,un connubio che non avrebbe ragione di esistere.
Spaziando tra Europa e Sudamerica ci sono alcune cose da evidenziare.Prima di tutto sono rimasto strabiliato da Gourcuff che a suon di grandi gol e grandissime prestazioni si sta facendo rimpiangere dal Milan.Se il Bayern dovesse prenderlo,porterebbe a casa un fenomeno che avrebbe un certo feeling con il connazionale Ribery.Bella e disattenta l'Argentina:Messi e Aguero sono formidabili e potrebbero diventare pietre miliari dell'albiceleste per anni e anni,ma c'è da sistemare la difesa in vista di SudAfrica 2010.Ritornando in Europa sprecherei due parole sull'Olanda:Sneijder è un grandissimo e non è un caso che sia titolare fisso nel Real,ma la vera stella emergente è Huntelaar.Senza l'ingombrante presenza di Van Nistelrooy,il lanciere di Amsterdam potrà essere apprezzato anche fuori dai paesi bassi.Un giocatore così lo porterei subito in Italia...
Dopo aver dedicato un ampio spazio al calcio,passiamo alla formula 1. Grande vittoria per Fernando Alonso in Giappone,Hamilton 12° e Massa recupera un punto nella classifica mondiale. Rimane tutto inalterato o quasi. Sono clamorose le dichiarazioni dello spagnolo al termine del gran premio:"In conferenza stampa mi hanno chiesto: è stata giusta la penalizzazione a Hamilton? Io ho risposto subito di sì - ha detto ai microfoni dell'emittente - Non so neanche perchè lo hanno sanzionato, ma per me è stato giusto, ho risposto sì".
Inoltre si lascia scappare una "dichiarazione d'amore" nei confronti del suo ex team:"Voglio che vinca la Ferrari; dopo quanto ho passato lo scorso anno in McLaren - ha sottolineato - se posso aiuterò Massa".
Che questa voglia di aiutare Felipe sia mossa da una mezza intenzione di diventare ferrarista?Da grande tifoso dello spagnolo e della rossa,lo spero.